sabato 2 aprile 2016

Lampade abbronzanti: come funzionano?

Le lampade abbronzanti riproducono gli effetti sulla pelle dei raggi ultravioletti emessi dal Sole. Questa radiazione solare a breve lunghezza d’onda (gli ultravioletti si distinguono in due frazioni: gli UV-A, che abbronzano, e gli UV-B, più energetici e più dannosi, perché penetrano in profondità) stimola la produzione di melanina, un pigmento di colore rossiccio o nero: questo meccanismo è in realtà una difesa del corpo contro gli effetti degli ultravioletti, che possono danneggiare le cellule della pelle.

Quando i raggi ultravioletti colpiscono la pelle, attivano il meccanismo: aumenta il flusso sanguigno nella cute, la pelle diventa rossa, aumenta il calore sull’epidermide. Alcune cellule presenti nel derma, i melanociti, cominciano a produrre la melanina e la riversano all’esterno: le altre cellule la assorbono e la pelle assume così una colorazione sempre più scura.

La melanina crea uno schermo che blocca la penetrazione dei raggi in profondità. Se si esagera con la lampada, così come accade con i raggi solari, si rischia prima una disidratazione delle cellule della pelle e in seguito un danneggiamento delle fibre elastiche e del collagene presenti negli strati più profondi: lo stesso fenomeno che si verifica nell’invecchiamento.

Le lampade di ultima generazione poi sono spesso troppo potenti, poiché si vuole constatare immediatamente l’avvenuta abbronzatura e soddisfare la vista del cliente. Le lampade andrebbero utilizzate il meno possibile quindi, per i ben noti effetti collaterali a breve e a lungo termine:

  • eritema, 
  • orticaria da raggi UV, 
  • dermatite polimorfa da raggi UV, 
  • invecchiamento cutaneo e inaridimento, 
  • reazioni fototossiche, 
  • reazioni fotoallergiche, 
  • tumori della pelle.

L’abbronzatura che si ottiene con le lampade, per quanto gradevole e intensa, è comunque diversa da quella che si ha esponendosi al sole perchè le lampade sono in grado di rendere più scura la pelle ma stimolando solo la melanina più superficiale, con un effetto che dura soltanto un paio di giorni; sono invece i raggi Uvb a stimolare la produzione di melanina profonda, ma le lampade ne lasciano passare una quantità minima.

Questo è il motivo per cui, contrariamente a quel che si pensa, è inutile fare lampade abbronzanti prima di andare al mare: la pigmentazione ottenuta con le lampade Uva non fornisce alla pelle lo stesso grado di fotoprotezione che si ottiene con la radiazione solare, che rende la pelle anche più resistente e spessa.